«Buongiorno professore Braungarth, abbiamo vinto un finanziamento dal Ministero dello sviluppo economico italiano ed abbiamo un budget per sviluppare il materiale che è alla base della nostra produzione di mobili.»

«La nostra produzione professore parte da un materiale che possiamo trovare in grande quantità in quanto è considerata un rifiuto. Si tratta di carta, quotidiani e cataloghi che, per scherzo del destino, sono stati stampati proprio per promuovere prodotti di illuminazione e/o mobili quali i nostri.»

«No professore, non sapevamo che stavamo macinando carta che ha subito processi di sbiancamento chimico ed inchiostri con alte percentuali di piombo.»

«No professore, casa nostra è piena dei nostri prodotti, non pensavamo che potessero essere dannosi all’interno dell’ambiente domestico.»

«Abbiamo capito, quindi, non sono più dannosi di qualsiasi altro elemento di mobilio perché non esiste un controllo per legge dell’aria all’interno delle nostre case.»

«Si, grazie professore, non voglio rimanere nell’innocenza. Preferirei avere una produzione completamente pulita.»

«No, professore, ho paura che, lavorando il materiale con le mani, Andrea possa assorbire il piombo presente nella carta dei quotidiani.»

«No, professore, ho paura che col nostro lavoro possiamo inquinare sia l’ambiente sia la casa dei nostri clienti.»

«Però è un peccato professore perché per noi usare un rifiuto è un’azione politica. Usando un rifiuto rispondiamo ad una reale necessità della società ed in più facciamo upcycling.

Usiamo una risorsa disponibile ed aumentiamo il valore attraverso l’arte ed il design, dobbiamo rinunciarci?

Dobbiamo scegliere tra un prodotto riciclato ed un prodotto pulito che a fine vita può essere reintrodotto nell’ambiente?

È una scelta difficile da fare professore.»

«Buongiorno professore»

«Veramente!!!???»

«Siete riusciti a trovare una soluzione?

Esistono delle tipografie che usano solo carte e inchiostri naturali? Queste tipografie hanno moltissimo materiale di scarto per via delle prove, degli errori e dei tagli?

Queste tipografie hanno la certificazione Cradle to Cradle?

Va bene, si trovano in Svizzera. Va bene, la carta va comprata. Va bene ci saranno mille problemi con l’importazione di un rifiuto. Va bene bisognerà gestire la dogana.

Però, in questo modo professore diventiamo una piccola filiera e diamo valore, non ad un rifiuto qualsiasi, ma ad un rifiuto “speciale”, in quanto consapevole e pulito. Perché solo se la produzione ha un’attenzione specifica alla natura anche il suo scarto acquista valore per possibili filiere successive.

Professore, è vero che c’è distanza tra noi e la Svizzera ma magari un giorno, col nostro esempio, una tipografia locale deciderà di fare la stessa scelta e di ripulire la sua produzione usando solo elementi non modificati chimicamente e re implementabili in natura.»

«No, professore, lei si sbaglia, Il futuro è arrivato. Il futuro è arrivato grazie a lei che l’ha immaginato. Il futuro è arrivato perché lei non ci ha permesso di accomodarci nella nostra zona di confort, perché lei non è sceso a compromessi, perché lei ci ha messo difronte i nostri errori ed è stato, in modo duro, intransigente. Ed è solo grazie a lei che oggi possiamo chiamarci:

No Smoking, The Future.»

Stefania Stamerra